venerdì 12 luglio 2013

In memoria di Sergio Pessi.

C'è un uomo, un ragazzo, di 38 anni.
Si chiama Sergio. Io non lo conoscevo, forse non lo conoscerò mai. Ma il suo volto, le sue lacrime, la sua non-serenità, la sua voce, i suoi occhi quelli sì che li ho conosciuti.
Sergio è originario di Livorno ma vive a Parigi. Ha la voce di un ragazzino.
Carica abitudinariamente video su YouTube e per lo più si occupa di gameplay di giochi da guerra. Come quelli che spesso gioco anche io.
Sergio carica il suo ultimo video su YouTube l'8 luglio 2013 che intitola "Ciao a tutti ve voglio bene". Un titolo enorme, pesante, profondo, intenso, ma semplice come doveva essere lui. Quel "ve voglio bene" quasi dialettale, simbolo di gran confidenza, del suo esser ancora giovane, piccolo (laddove uso il termine "piccolo" con l'affetto che avrebbe un padre nei confronti del suo figlio appena nato e che per descriverlo dice, ancora coi lacrimoni agli occhi, che è "piccolo" e sorride).
Io ho 20 anni, Sergio ne aveva 38. Paradossalmente poteva anche essere mio padre.
Sergio affida a quello che noi chiamiamo affettuosamente "il tubo" le sue ultime parole e in descrizione nel video scrive, ancora una volta, semplicemente "Scusate".
La notizia in questi giorni la si trova facilmente su internet, i telegiornali però non ne hanno parlato (tuttavia il tempo di martoriarci i coglioni con le condanne di Berlusconi si trova sempre...per carità, la giustizia faccia il suo corso....ma basta!).
I titoli che si trovano sono più o meno sempre gli stessi "Suicida per amore", "Carica video su YouTube e si toglie la vita"....
Quanta glacialità. Quanta indifferenza.
Ho visto e rivisto il video di Sergio almeno 6/7 volte. Forse 8, forse 10. Un video di 59 secondi. Neanche un minuto. Arrivo puntualmente al secondo 39 quando dice ancora in uno stato semi-lucido "pertanto io me la faccio finita" e mi si gela il sangue. Comincio puntualmente da quel secondo il mio personale minuto di silenzio. Ne avrò fatti 10 per quante volte ho visto il video. Non badate ai numeri.
Sergio aveva come avatar di YouTube un orsacchiotto.

Io non sono qui a giudicare il gesto di Sergio, non sono qui a far paternali sul senso della vita e per cosa valga la pena viverla.
Io sono qui a rendere un po' di onore a Sergio, a commuovermi per un uomo che giunto al culmine della sua disperazione, del suo dolore sceglie comunque di sussurrare in chiusura "grazie di tutto".
Sergio è stato sopraffatto dalla debolezza, come un uomo che cammina a lungo in un deserto, senza acqua, senza cibo. Ed ha semplicemente scelto di smettere di illudersi delle oasi che gli apparivano in miraggio. Perchè, volente o nolente, per lui tutto doveva apparire come un miraggio. Anche se alla fine l'oasi vera gli si sarebbe presentata davvero ai suoi occhi.
Gli stessi occhi che mi hanno fatto commuovere. Quegli occhi e quella voce da ragazzino che potrei dire di aver accarezzato in un timido tentativo di consolarlo anche quando ormai non si poteva far più nulla.
Sergio ha lasciato un vuoto anche in me, che non lo conoscevo.
E paradossalmente mi incazzo anche un po' con me, perchè qualcuno avrebbe dovuto fermarlo e magari avrei potuto anche essere io, che sino a ieri di Sergio non sapevo neanche l'esistenza.
Strana la vita.
Riposa in pace Sergio, grazie a te.

1 commento:

  1. ho letto il tuo intervento il giorno stesso in cui lo hai scritto. aspettavo si vedere il video prima di commentare...bè, pur pensando a Sergio ogni giorno, il coraggio di vederlo non l'ho ancora trovato. mi spaventano gli addii, e mi spavento ancor di più questo tipo di addio...un addio a tutti, ma che in realtà è un addio a nessuno. ho paura di vederlo e pensare "cavolo, non sentiva nemmeno di avere nessuno a cui dire addio in maniera privata,intima,sentita...". ho paura di poter scoprire attraverso lui quanto possa essere vuota la vita di un quasi quarantenne che ha perso l'amore. sono triste per lui, per la sua vita finita, per la sua vita vuota ma piena di youtube, piena di visualizzazioni...a cosa servono se nessuno l'ha guardato davvero?nessuno si è accorto del dolore che provava, altrimenti forse lo avrebbero fermato. nessuno ha sentito il suo grido, allora ha gridato a tutti...così tutti sanno quali sono le conseguenze della non attenzione, del non ascolto degli altri. scusa Sergio se magari ho dedotto male, non ho nemmeno visto il video...mi dispiace tanto...

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